Anche oggi
-come in uno specchio infastidito dalla ruggine-
ci scrutiamo dentro
e non ne siamo lieti
E così
sulle nostre rughe frastornate
scorrono sbuffi di fantasticherie
con il panico a turbare ciò che rimane
Riusciremo mai a fuggire da quelle cicatrici
che ci ricordano dove siamo stati?
D’improvviso le braccia si fanno aride
e nulla smuove la tenerezza del mattino
Solo il clamore soffocato delle tenebre
disserra antichi retaggi
e nessun segno più ci distrae
Una risposta
Grazie, Giannicola, per la tua collaborazione.