Estate bionda, alla tua fatica
io non mi arresi mai completamente.
Legata a una stagione senza età
mai consumata con i bocci in fiore
non aperti né all’austro né al grecale
in selve mi inoltrai col desiderio
di un papavero rosso alla mia sponda.
E nell’intrigo oscuro crebbi felci,
umide felci spose già ai cipressi
dove il silenzio arresta la parola.
Così non ebbi spighe od uve acerbe
non ebbi la cicala a canticchiare
le note cupe della tua passione:
c’erano bocci chiusi sui miei rami,
c’era l’attesa
di un fiore ormai reciso dalla falce.
L’arco del giorno si conclude, a turno
vanno le gazze a scuotere l’ulivo:
qualche frutto ancor cade ma è marcito.
Non c’è più nulla adesso da godere
le nubi si accartocciano a ringhiera
a coprire ogni stella in firmamento
ma io attendo sempre il fiore rosso
che mi schiuda le labbra nella sera.
3 risposte
Hai visto, Carla? Ora il blog è una realtà. Facciamolo vivere degnamente.
Vivere una stagione sempre uguale non dovrebbe essere dell’uomo, nato per i più svariati orizzonti, limita il ventaglio delle esperienze ed è inevitabile che ne nasca uno scontento, un chiedersi come avrebbe potuto essere quello che non è stato. C’è una vena di tristezza in questa poesia, un fluire leggero di amarezza, ma c’è anche la forza di un animo che ha saputo trovare nella propria creatività, nella propria ricchezza interiore, doni sostitutivi a quelli che la vita gli aveva negato. Se non ha avuto uve acerbe, se la prima giovinezza non ha conosciuto tutta la gamma delle esperienze, se non ha avuto spighe, se la maturità non ha raccolto le messi più preziose e più comuni, la poetessa ha riempito ogni vuoto coltivando le felci verdi, rigogliose e fresche di versi, figli della sua anima e custodi del suo sentire . Traspare dalla poesia una vita scritta sulla tela dell’attesa, e l’aspetto più vero, la vena viva e palpitante dell’attesa è la speranza che ci fa guardare lontano, cercare la luce oltre il buio di oggi, e rimanere a galla. Sempre.
Grazie, Lidia, della tua bella recensione. Questa poesia è piaciuta e ha vinto qualche primo premio -Parabiago, Mortara, Mimesi- ed è per questo che l’ho fatta postare da Pasquale. Infatti il mio giudizio sui miei testi non concorda mai con quello del pubblico. Inoltre è una poesia che mi rispecchia abbastanza perché spesso mi invento situazione e circostanze tanto per variare un po’. Tu hai saputo cogliere nel segno ed io ti ringrazio infinitamente.