Perché Glosse alla vita
La vita è un testo che si dispiega in una sorta di libro, in cui convivono forme, suoni, colori, parole, azioni: per ognuno di noi, esseri caduchi, precari, transeunti. Tuttavia non sempre siamo in grado di leggere questo libro che pur ci appartiene. O forse non vogliamo. Eppure il libro c’è, sta lì, si arricchisce giorno per giorno, ci invita, ammicca… Se accade di leggerlo, può capitare di annotarlo: con riflessioni, constatazioni, opinioni. Glosse, se vogliamo usare una voce nobile e antica; glosse che qui sono espresse prevalentemente in poesia. GLOSSE ALLA VITA, dunque.
professore pasquale balestriere

Pasquale Balestriere

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Lidia Guerrieri, Alcune poesie

LIDIA GUERRIERI

 

HISTORIA  MAGISTRA  VITAE?
( ode alcaica)

Si chiude il giorno, fitto di nuvole,
e mentre le ombre da oriente calano,
si piega  nel vento radente
tremulo il verde dei nostri colli.

Di profetati ruvidi zoccoli
rintrona il rombo dentro le tenebre
che già del fiato belluino,
lorda “ la bestia” che corre a lato.

Le vesti straccia la Storia e cenere
sul capo sparge, del tutto inutile:
col sangue ringhia nelle vene
rosso lo spettro dell’Aggressione.

*

CERCHI

Per circoli molteplici procede
lungo piani diversi di coscienza
la scintilla che avanza e si raffina.
Perfecto, tutto a nuovo inizio torna;
non zoppica da un lato la natura ,
né può essere senza
che si allacci ogni buio ad altra aurora.

Da un cerchio all’ altro va la spinta all’ essere
e origine ogni cerchio ha da altro cerchio
che di un altro è motore,
come l’onda dal sasso generata
che altra ne genera ed è in sé perfetta.

*

UOMINI

Noi, che approdammo al rombo della Terra
dai corridoi dell’alto, o forse soffio
e polvere, smarriti ed a noi ignoti,
ci guardammo dintorno;
e l’armonia ci scosse, ed a domande
ci mosse la bellezza.
E c’incantò,
svelando a noi noi stessi, come seme
dell’ eterna scintilla.
Marchio ci fu d’origine farci arma
del numero, l’istinto di procedere
sull’orma d’oro della proporzione
sì che fiutammo il phi nel labirinto
ed incerti, e confusi, con cautela
dapprima, e certi poi, facemmo nostra,
riconoscendo avanti di conoscerla,
la misura del Padre nell’ordito
e nell’intera trama della tela.

*

(Senza titolo)

Non ci segna la rotta il vagolare
di oniriche ombre che a tratti ci nuotano
negli occhi, né ci schiarano il cammino
le sfibrate lampare della sera.
Appesi ad una sartia sfilacciata,
non c’è per noi dove poggiare i piedi
in un mondo che tutto brucia e svuota,
che boccheggia sfinito
da innumeri naufragi, ed a fatica
sta a galla sopra oceani di paure.
Pallido dei suoi eccessi, più non sa
centellinare il giorno né conosce
la pienezza dell’ora;
vela senza alisei,
rotto il filo che lo ancorava al Cielo.

Lidia Guerrieri

***

 

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