Colloquio con la madre

XI
Mille volte siamo morti,
madre, quando la pelle tua di cera
ci minacciava il trapasso
-occhi chiusi e bocca serrata-.

Ma siamo ancora qui,
con te, a bere la luce
tu a piccoli sorsi, noi
come capita. Ed ecco
tu mi chiami,
riemersa a stato di coscienza,
perché controlli la giustezza
dei farmaci. A guisa di fresco
lavacro ogni tua
parola dilava il mio volto
d’aride rughe che, se tu potessi,
vedresti col dolore della madre
che d’improvviso scopre
il figlio già canuto.

(tratto da Il sogno della luce)

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