I
Già t’eri preparato a questa prova,
ad esser muto d’occhi,
—————————quasi spento,
com’albero che vive per le foglie.
III
Nella rete caduto delle rètine
chiedi luce ai sapienti
che invadono i tuoi occhi di colliri
e di fulgore artificiale e dicono
diagnosi severe.
Ora, antenna percossa dai marosi,
cerchi qualunque cala sottovento.
VIII
Scandito secco passo che alla porta
appari e al rischio e al dolore mi chiami
-numero uno, in sala operatoria-
hai del destino il tempo inderogabile,
il ritmo necessario, ineluttabile.
Ma non mi trema il cuore, ormai persuaso
all’evento e volto al riacquisto della
——l——u——c——e .
(tratto da Il sogno della Luce)