Diverso suona il mare alla scogliera
e contro il molo in questo che finisce
chiarore della luna, al faro spento.
La notte s’allontana,
si sgretola alle luci di lanterne
delle barche agli approdi, delle case
alle voci di lenti
uomini fra gli ormeggi. Sulla riva
crespo dolore il tempo
che senti come un soffio navigare
verso un paese in festa,
un rivolo di luci all’orizzonte
nel sereno di isole e di ali.
E tutto l’altro resta
dentro di sé, si sfalda e si compone
all’onda di risacca, alle maree.
2 risposte
Grazie, Tino, per la tua collaborazione.
Grazie a te, Pasquale, un caro saluto