Premessa
Anche se la “Giornata della donna” è passata, noi di “Glosse alla vita” vogliamo rendere omaggio a tutte le donne, ricordando l’inimitabile Saffo con una silloge di celebri frammenti messi in rima dal nostro Lido Pacciardi, sulla base delle traduzioni dall’originale del prof. Filippo Maria Pontani.
Notizie essenziali su Saffo
Poetessa greca di Lesbo (fine sec. VII – prima metà sec. VI a. C.), Saffo visse a Mitilene. Fu di famiglia nobile e amica di Alceo e, come lui, dedicò la vita alla poesia. Ebbe una figlia, Cleide, e raccolse intorno a sé le fanciulle che praticavano la musica, la danza e la poesia, dedicando a queste molte sue composizioni. Fin dall’antichità nacque la leggenda di un amore disperato di Saffo per il giovinetto Faone; amore deluso, per cui la poetessa si sarebbe tolta la vita gettandosi dalla rupe di Leucade. Pare invece che Saffo vivesse fino a tarda età, come testimonia il primo frammento, qui di seguito riportato: “La vita”
SAFFO, Frammenti
messi in rima da
LIDO PACCIARDI
***
La vita
Il tempo già m’offende.
Bianchi i neri capelli,
le ginocchia tremanti
come cerbiatti imbelli.
Ah, come amara rende
ogni antica vaghezza,
or che ritorna in pianti!
Per me quale certezza?
Pur l’immortale Aurora
dalle rosate braccia,
a Titone, in sua gloria,
fu destin che non desse
l’eterna giovinezza.
E si mutò la faccia,
e l’afferrò vecchiezza.
Il Cronide concesse,
persa l’uman gravezza,
fosse mutato in canto, (1)
quando l’estivo Sole
stende più caldo il manto.
Alle dolcezze elesse
me pure. Tra viole,
nella brama di luce,
pregio d’onor m’induce.
Dormo sola
La luna se n’è andata
con le Pleiadi splendenti.
Alta è la Notte, orbata,
vuota di sentimenti.
L’ora del Tempo vola.
Immota dormo, sola.
Lontananza
Adesso a Sardi vive.
Ma a noi l’anima è accanto.
Eri per lei una Dea, diva tra dive;
la placavi col canto.
Tra le donne di Lidia ora risplende:
come la luna dalle rosee dita
tutte le stelle accende
quando dopo il tramonto è ormai salita,
sopra il mare salato;
in tutto il piano il meliloto indora
di notturna rugiada, e già sbocciato
di cerfogli e di rose trascolora.
Ritorna alla memoria Attis sublime:
desiderio di lei, d’un breve incanto
l’anima lieve opprime.
Angoscia pesa [e la sommerge il pianto].(2)
Danza sul prato
Sull’erba tenerella, umida e nuova,
intorno all’ara, a pruova,
danzavan, sotto il velo,
le ridenti Cretesi,
allegre, in tondo,
lievi e cortesi.
A mezzo il cielo,
nella notte bruna,
piena splendea la luna,
alta, sul mondo.
Stella di sera
Stella di sera, porti
ciò che disperse la lucente Aurora:
la pecora, la capra tu riporti.
Alla stess’ora,
alla famiglia,
alla madre la figlia.
Il mio tesoro
Ho una bella bambina:
un fiore d’oro che mi cresce in cuore.
Cleide si chiama, ed è il mio solo amore,
dalla figura fragile e divina.
Né per la Lidia intera la darei
né con Lesbo cambiarla anco potrei.
Amore e gelosia
Un dio a me par quell’uomo a te vicino,
la dolce voce ascolta ed il divino
desiato sorriso. Batte il cuore
nel petto mio più forte e si spaura.
Un attimo ti scorgo ed è già amore;
ed in bocca un’arsura,
e nelle carni un brivido e un tremore.
Cala sugli occhi il buio,
l’udito romba.
Madida di sudor quasi ne moro,
più verde son dell’erba.
E già la tomba
poco a me lungi vedo, [e trascoloro]. (3)
***
(1) Eos chiese per Titone, che amava, l’immortalità, ma si dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza. Così, lo stesso Titone, immortale, ma vecchio e rinsecchito, fu mutato in cicala.
(2) Tra parentesi quadre, integrazione mia, non presente nell’originale.
(3) Idem c.s.
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7 risposte
Un azzardo, che farà storcere la bocca a molti. Ma che ho voluto provare…
La dolcezza, la leggiadria di questi versi ci stupiscono e ci toccano l’anima anche dopo così tanti secoli. Saffo e la bellezza della natura, Saffo e l’amore passionale fatto di brividi e di fuoco, Saffo e l’amore materno…la sua tenerezza per quel fiore d’oro che le cresce in petto e che non darebbe in cambio di tutti i tesori della Lidia. Lido ha tradotto con la sensibilità e la delicatezza che solo un vero Poeta può avere. Grazie, per questa proposta che fa rifiorire in noi che conoscemmo Saffo sui banchi del Liceo , in un tempo che ora pare un’altra vita, le emozioni provate quando per la prima volta abbiamo incontrato questa donna straordinaria.
Grazie, Lidia. Saffo… inimitabile, eterna, raffinatissima.
A me pare che la versificazione e le scelte lessicali e sintattiche di Lido aggiungano bellezza, delicatezza, grazia e vivacità alla poesia di Saffo. E questa non sembra cosa di poco conto. Hai cuore fervido e partecipe, Lido!
Caro Pasquale, ti ringrazio sinceramente. Saffo mi ha sempre affascinato, per il suo tocco delicatissimo, unico, coinvolgente e fragile ad un tempo. Una vera Musa della Poesia.
Grazie ancora.
Solitamente queste trasposizioni stilistico-formali sono fallimentari, un buco nell’acqua, e si riducono a una mera esibizione compositiva del traduttore che però risulta straniata, lontana dal clima poetico originario.
Nondimeno Lido, pascoliano della più nell’acqua, conosce bene la grazia delle rime e ci regala una traduzione pregevole, che, conservando intero il pathos inconfondibile della poesia di Saffo, lo adorna di una deliziosa musicalità.
Grazie Luciano. Ho sempre adorato Saffo. Per me… è unica!