LUCIANO DOMENIGHINI
Collaboratore di “Glosse alla vita”
Poesia essenziale, epigrammatica, che distilla grazia e saggezza. (P. B.)
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LA CONSOLAZIONE DEL POETA
È dono del dio la poesia,
Il canto accorato o giocondo,
La lucida dolce follia,
Rimedio ai dolori del mondo.
Sia strada sassosa ed acclive
O fine ricamo di bisso,
È ciò che di noi sopravvive
Al vortice nero d’abisso.
(Metro: due quartine di novenari a rima alternata.)
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LASCITO
Lascerò mille e mille domande
come un cielo notturno stellato,
come anela un bambino insaziato
presso un desco di fresche vivande.
(Metro: quartina di decasillabi a rima incrociata.)
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COMPENDIO
Prima palpito breve,
quindi polvere lieve.
Itinere navale
sull’ala del desio.
Beccheggio rituale,
onirico rollio.
Onor soltanto vale,
più dell’onor l’oblio.
(Metro: ottava di settenari a rime baciate e alternate, AABCBCBC.)
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POETICA
Aborro imperativi,
folate di aggettivi,
oracoli ridicoli
e metrici ammennicoli,
cataloghi anaforici,
dialoghi disforici,
metafore ritorte,
astrusità contorte.
Diligo il dire netto,
immagine e concetto.
(Metro: decima di settenari a rima AABBCCDDEE.)
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IL DONO DELLA SCRITTURA
Scrivere è un passatempo,
un vezzo, un lusso, un gioco;
di giorno o nottetempo
tenere acceso un fuoco.
(Metro: quartina di settenari a rima alternata.)
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DIARIO MINIMO
Nel lume delle lune,
del sole sotto i rai,
temibili fortune
da un eremo mirai.
(Metro: quartina di settenari a rima alternata.)
Luciano Domenighini
3 risposte
Sottili, elegantissime e stringenti riflessioni poetiche in questa silloge compositiva che nella brevità essenziale del descrivere mostrano una perfezione formale non comune. Luciano Domenghini è un esteta della parola, un cesellatore del verso, cui accosta un sentimento spontaneo e personalissimo. Insomma… Luciano non si smentisce mai!
Luciano Domenighini è un poeta che m’incanta come pochi; per semplici motivi: perché il suo stile è sobrio e perché, al di là della perfezione formale, le sue poesie sono “di sostanza.” E’ un poeta che non gira e rigira i soliti discorsi, che non ti propone vita natural durante lo stesso tema in salse più o meno uguali che nemmeno lontanamente stimolano in chi legge una riflessione . Domenighini “ parla” poco, ma ogni parola è essenziale e porge così tanti spunti che davanti a quattro versi suoi staresti a chiacchierare per mezz’ora; perché ti sa indicare la strada e su quella tu che leggi ti avvii e i tuoi pensieri si snodano uno dietro l’altro e ti portano dove nemmeno tu avresti pensato di arrivare. Quanto a me, per dirla proprio tutta… non ho un’anima tanto gentile e poetica come molti, sono piuttosto “ casareccia”, certi sdilinquimenti mi restano sullo stomaco…con Domenighini questo pericolo non c’è. Pochi versi e mi ritrovo a “ continuare” il suo discorso con riflessioni e deduzioni mie; cerco in me risposte, scopro me stessa.. Anche in queste poesie emergono temi diversi e tutti impegnativi…il valore della poesia, la voglia di sapere che è una delle cose che contraddistinguono l’animale – uomo, la vita così fragile, densa di fatti e così breve, e la sincerità di dire cosa il poeta non approva in certa poesia zeppa di aggettivi, paroloni, chiacchiere che non sono altro che chincaglieria che, avrebbe detto nonna mia, “ sbrilluccica” addosso a una donna che papera era e papera rimane.
Ringrazio gli amici Lidia e Lido per le parole di apprezzamento e per aver evidenziato quello che forse è il pregio maggiore delle mie strofe: la sintesi verbale.
Ma soprattutto li ringrazio per averne taciuto i difetti: lo stile passatista e obsoleto, certa inamidata compassatezza, certa epigrafica rigidezza,….