Storie di manoscritti ritrovati e di archivi ereditati

Sapevamo di (tanti) scrittori che avevano adottato, come occasione narrativa, l’espediente del manoscritto ritrovato. Ma mai avremmo immaginato che c’è anche chi (altro che manoscritto!) ha ereditato addirittura un Regio Archivio! Ce ne aggiorna l’interessata, che è la toscana

 

 

  LIDIA GUERRIERI

 

         DUE PAROLE SUL REGIO ARCHIVIO LOSCAZZO

Sono Lidia Guerrieri e l’Archivio Loscazzo è di mia esclusiva proprietà e ancora non ne conosco tutto il contenuto. Mi è giunto come eredità familiare attraverso la mia antenata Beniamina Poppadoro, balia umida e asciutta, secondo le necessità, dei rampolli del Granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena che pare ne apprezzasse mente e forme tanto da darle ascolto quando essa, letterata per diletto, gli consigliò di cercare e raccogliere documenti di antichi poeti. Così fu fatto e ne nacque il suddetto Archivio sicuramente dopo il 1737, anno in cui i Lorena vennero a capo del Granducato di Toscana (dopo la morte dell’ultimo dei Medici) in grazia della discendenza da Caterina di Lorena, sposa di Ferdinando I de’ Medici. Tramite l’Archivio Loscazzo sono state restituite al mondo della cultura alcune prime versioni di opere attualmente note in forma diversa: si tratta di testi talvolta quasi intatti, talaltra  parzialmente danneggiati che vengono via via riproposti restaurati da esperti dello stile e della psicologia dell’autore. Eccone un esempio:

         ERANO I CAPEI D’ORO A L’AURA SPARSI

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
lo jorno che a lo fiume discendea
e sì leggiadra oltre la piana andea
de lo canneto infra li ciuffi riarsi.

Le vado retro, pur con passi scarsi
qual fossi in sogno, e vedo che sciogliea
presta i lacci a la veste e rimanea
sì come Iddio la fè e di foco mi arsi.

Mirate come il sol sfiora le spalle,
su del candido fianco il bel contorno,
e qual gentile piede all’acqua tende!

Volgesi… ma le tette indove andorno !?
E sovra ciò che paiasi du’ palle
qual arnese del diavolo le pende!?

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5 risposte

  1. Conoscevo, per diretta segnalazione dell’interessata, questo straordinario ritrovamento che colma una lacuna nel panorama letterario del diciottesimo secolo. Lidia, gelosa ed appassionata custode di tale primizia, nonché raffinatissima interprete, non mancherà di farci conoscere altri interessanti reperti appartenenti allo stesso codice. E noi li riceveremo e leggeremo con l’interesse che a questi
    è dovuto, sia per l’originalità dei temi in argomento sia per il lessico che non mancherà di rivelarci aspetti inconsueti, interessanti e nuovi della nostra bella lingua. Onore a te, Lidia. E grazie.

  2. Cara Lidia, spero che il tuo archivio raccolga molti “reperti” di questo genere e che, con il tempo, se ne aggiungano altri. Sei un raggio di sole in questo grigiore di giorni pieno di lutti, una boccata di aria fresca e rasserenante. Credo che anche Petrarca approverebbe. Aspetto con ansia di addentrarmi di nuovo in questi scritti.

  3. Questo Archivio colma una lacuna importante nella storia della letteratura italiana rivelandoci l’autentica natura ispirativa dei nostri grandi poeti.
    Onore ai Lorena che lo fondarono e naturalmente a Lidia che ce lo ripropone!

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