Francesco Petrarca
Erano i capei d’oro …
Siamo di fronte a una delle più belle composizioni del Canzoniere. La figura della donna amata è colta in un attimo di estrema grazia e di radiosa giovinezza: l’innamoramento è inevitabile, soggiogante. E il nome della donna amata irrompe già nel primo verso, sotto forma di senhal (a l’aura = a Laura), accompagnandosi al biondo dei capelli scompigliati dal vento e all’incredibile e indicibile luminosità “di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi”. Eh, sì, il passare degli anni ha fatto in parte sfiorire tanta bellezza, ma gli effetti dell’amore per Laura continuano a far soffrire il poeta proprio come una ferita non guarisce per il semplice fatto che la corda dell’arco si è allentata, tornando al suo posto.
Prima di lasciare spazio alla voce del poeta, vorrei osservare che sono completamente fuori strada tutti coloro –critici, studiosi o semplici lettori- che mettono in dubbio o addirittura negano la reale esistenza di Laura o, comunque, di una donna che sta dietro il personaggio letterario e che fu amata da Petrarca: Laura è talmente viva, umana, terrena, vera che solo chi manca di sensibilità poetica può non avvertirne la presenza in questo sonetto e, in modo diretto o indiretto, negli altri 365 componimenti del Canzoniere. Ci sono tanti, troppi indizi che ci riportano a una persona realmente esistita. E dicono che (solo) tre indizi costituiscano una prova. Sicché …
Ma diamoci alla lettura: riposata, quieta, raccolta.
Pasquale Balestriere
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Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro che, pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.
Francesco Petrarca
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3 risposte
Confesso : a me piace divertirmi con parodie di queste poesie conosciutissime e da tutti amate; è la parte di me che non resiste alle tentazioni, e il gioco è inevitabile. Anche di questa meraviglia ho scritto una parodia piuttosto irrispettosa, ma non significa niente : lo so bene che questo sonetto è un gioiello. Laura non sarebbe esistita? Mah…se si ha voglia di chiacchierare si può dire di tutto e alla fin fine tutto è possibile, ma lo direi improbabile. Crearsi una donna ideale dal nulla è facile ; il difficile è portare avanti la finzione rendendola credibile; quel che nasce come ideale tende a restare statico. Semmai è Beatrice l’invenzione. Intendiamoci…non ch’io pensi che Beatrice non sia esistita … dico solo che l’amore di Dante per la Beatrice della storia, per la donna in carne e ossa che essa era, mi pare poco probabile . Non stiamo a sottilizzare che l’ amore ha molte sfumature, quando parlo di “ amore” intendo quello che ogni persona terra-terra intende dire . La Beatrice dei versi danteschi non è una donna che si può amare senza il rischio di commettere sacrilegio…perché non è una donna…è lo strumento che avvicina l’uomo a Dio. Incarna l’anelito dell’anima alla purezza, cosa che non cambia, come infatti non cambia lei. Angelo era più o meno sulla terra, angelo a tutti gli effetti è in Paradiso. Laura invece si trasforma, come tutte le cose terrene. L’amore per Beatrice è quello di un poeta per un’idea : Dante non ama Beatrice Portinari de’ Bardi, ma la Sua Beatrice, quello che essa rappresenta: la salvezza dell’anima. In Beatrice Dante cerca Dio. In questo senso, Beatrice non esiste, è la creazione del genio di un Vate. Il sentimento di Petrarca per Laura è un trasporto concreto per una donna dal “ bel fianco”, dall’angelico seno” ( la piega della veste? O qualcosa di diverso? O forse l’uso del termine è voluto per dire e non dire , e lasciare a noi il malizioso piacere di supporre?) ) . E’ un amore che ha del sogno, certo…quando il poeta la ricorda nello splendore della giovinezza la vede come una creatura ultraterrena..ma questo è normale! Quel momento iniziale, chiamiamolo innamoramento o infatuazione, che prende tutti e che dura mediamente da uno a due anni, è anche per noi speciale : l’altro viene idealizzato…è il gioco dell’amore e non cambia nei secoli. Poi tutto evolve e può o non può trasformarsi in amore. Petrarca ha superato il periodo di “ prova “ 🙂 ; vede in Laura i cambiamenti dell’età
“e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;”
e li accetta . I suo è l’amore reale per una donna reale .
Sei un fiume in piena!
Prima o poi GLOSSE ALLA VITA darà spazio alle tue parodie di poesie famose.
ah sì, quando vuoi te ne mando un paio tanto sono a distanza di sicurezza 😀 😀