Un poeta per volta: Maurizio Donte

             UN POETA PER VOLTA: MAURIZIO DONTE

Un blog di poesia, come vuol essere questo, non potrà che dare ampio spazio a voci poetiche che dimostrino di meritarlo. Senza preclusioni o predilezioni per forme,  tecniche o modalità espressive particolari, queste pagine vogliono ospitare e proporre poesia, dovunque essa si trovi.

Oggi affidiamo ai lettori i versi di Maurizio Donte (Imperia).

 

 

                                   MAURIZIO DONTE

“Posso dire di me che da anni sono in cerca di uno stile, di non sentirmi assolutamente arrivato da nessuna parte: la poesia mi sembra infatti piuttosto una compagna di viaggio che un approdo, una riva dove trovare conforto.

Lavoro e studio e affino, leggo e mi confronto, principalmente con i classici : ritengo infatti l’armonia e il suono necessari in un testo poetico, parte integrante e imprescindibile dal significato, da quello che cerco di comunicare agli altri:  il mio pensiero, la mia vita, quello che sono.”

Queste le sue parole di autopresentazione. Aggiungo che nel suo dire poetico preferisce la forma chiusa (sonetto, canzone, ballata, ecc.), pur avendo scritto anche in libera; che tenta ogni forma di versificazione, anche se il ritmo preferito è endecasillabo; che ha al suo attivo varie pubblicazioni e che ha ottenuto un buon numero di riconoscimenti letterari.

 

 

     Lo sento dentro l’anima

Lo sento dentro l’anima il tormento
di sapere la vita a cosa vale:
se qualcosa ci sia, oltre il lamento
per chi si perde e tanto ci fa male;

se al di là del tramonto salga un vento
che ci porti nel luogo più ideale,
dove l’amore incontri il sentimento,
a corona di un’estasi totale.

Eterno il dubbio rode e mi incatena,
mi logora quest’essere animale;
quest’aspirare al cielo, ed esser terra,

ma tutto mi nasconde, questa pena,
che sempre mi accompagna e mi fa guerra,
e insieme si disgrega al dì fatale.

 

 

           A chi mi amò per poco

Tu non mi renderai quel che m’hai tolto:
la gioia, la speranza, i giorni in meno,
il semplice godere del tuo volto,
il potere di rendermi sereno.

Può esser tu mi dica: “Non per molto,
ma mi hai avuta un poco, perlomeno”.
“Sì, certo: il tempo d’esserne disciolto,
di morire al pensiero del tuo seno.”

Ma non t’ho mai sfiorata: eri un fiore,
un oceano intero di bellezza
che tutto mi stupiva, il primo amore;

da quei lontani giorni, in giovinezza,
prendesti la dimora nel mio cuore
che ancora, disperato, ti accarezza.

 

 

                                      Non posso fermare il momento 

Non posso fermare il  momento
già l’ombra
a sera s’inclina ed il vento
lontano di nuvole sgombra
il cielo rovente
che accende la luce sul mare.

Mi sfibra
l’essenza del vivere, amare,
il canto che in alto si libra
ritorna suadente
parlando di notti e di niente,
di sogni infiniti e maree.

Distante da allora, la mente,
è un palpito nuovo di idee:
la cresta di un’onda che schiuma,
l’azzurro che increspa il mistero
del tempo che amaro consuma
ogni altro pensiero.

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7 risposte

  1. Conosco ed apprezzo da anni Maurizio Donte, un poeta dalla vena limpida e inesauribile, che scrive con scioltezza , ricchezza lessicale e con quell’attenzione al ritmo che si richiede ad un metrico. Di lui ho letto moltissimo, e devo dire che non ho mai trovato in questo giovane ed appassionato poeta alcuna caduta di stile. Poche poesie come quelle che qui ci si presentano non possono, per forza di cose, mostrare tutta l’ampiezza dei temi da lui cantati né dire, per esempio, della sua conoscenza della mitologia norrena, né far capire davvero la sua familiarità con Petrarca al quale lo lega un saldo filo di poetiche e di forma. Ma anche poche poesie bastano a dare almeno l’idea di come Donte sappia gestire il verso, a dimostrare come si trovi a suo agio in molti temi : dall’amore al mistero dell’essere nelle sue varie sfaccettature e come sappia muoversi con naturalezza in forme diverse, in questo caso il sonetto e l’ode pindarica. Ma in molte altre forme Donte dà prova della propria preparazione …e mi auguro che ce lo dimostrerà presto.

    1. Infatti, cara Lidia, lo scopo precipuo del blog è di proporre assaggi poetici, senza alcuna pretesa esaustiva. Questo blog vuole solo invitare a gustare poesia: per tener vivo il senso estetico di chiunque lo frequenti. E ciò sarà possibile per la bravura dei poeti che qui saranno proposti, a cominciare dal nostro Maurizio Donte, poeta di valore.

  2. Per Maurizio Donte il riferimento letterario principe è il Canzoniere petrarchesco. Di Petrarca ricalca i moduli metrici, gli stilemi e l’andamento lirico in una vasta produzione rigorosamente in metrica dove il tema dominante è il rimpianto per gli amori,ormai perduti,della giovinezza.
    La sua opera tuttavia non è una pedissequa imitazione ma appare piuttosto come una rivisitazione del Petrarca in tono novecentesco, direi crepuscolare.

  3. Troverò mai uno stile nella mia poesia? Capirò “l’essenza della vita”?
    Ebbene, caro poeta, lei è un privilegiato! Si pone domande di difficile interpretazione e le risposte, se mai le trovassimo, non saranno mai quelle che vorremmo. Il suo cuore è un cuore in ricerca affannosa e la sua poesia è un continuo percorso che tutti dovremmo affrontare. Lei è sulla strada giusta!
    La sua poesia è ricca di una particolare sensibilità e prosegua a stupirsi, di continuo, perchè stupirsi della vita è segno evidente di grandezza d’animo.
    Vada avanti così, verso la ricerca della bellezza, verso l’arricchimento di ciò che abbiamo dentro.
    Una forte stretta di mano.

  4. Da qualche giorno sono assente dal blog e ,stasera, rivisitandolo, mi imbatto nelle liriche di Maurizio Donte e nei bellissimi commenti che alcuni amici, tra cui Lidia, hanno dedicato a questo poeta di cui spesso ho letto anch’io, e talvolta anche comnentato, alcune liriche. È ,tra i poeti che frequento su fb , uno di quelli che apprezzo di più per la limpidezza , la musicalità e l’armonia della forma , che sublimano temi e pensieri spesso irrisolti e inquieti, che danno ai suoi versi quella patina misteriosa che affascina e dà senso . Se è vero, come è vero che la poesia e l’arte, in genere, non danno soluzioni e certezze ai nostri interrogativi e alle nostre inquietudini, ma danno loro una forma per poter entrare in comunicazione con l’altro che vi si accosta, possiamo dire che le liriche di Donte hanno tali prerogative. E a me sembra di averle individuate in molte delle sue composizioni, comprese quelle qui proposte .

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