Era questa la notte in cui vidi
poderosi fabbri vibrare stupiti
martelli dʼombra sul freddo corpo della luna.
Oh, sì!, sfuggire al melodioso tepore
dʼuna sera vagabonda e perversa
e affrontare con rabbia saracena
gli scrigni del silenzio ancora intatti.
E ci sarà
chi oserà disturbare i passi ardenti
dʼun Prometeo stanco di catene,
titano irriverente?